Errichetta Festival XII edizione

La grande festa della musica tradizionale dalla Sardegna alla Persia.

“Dance, dance otherwise we are lost” (Pina Baush)

Dal 7 all’11 dicembre arriva la dodicesima edizione di Errichetta Festival, la grande festa della musica tradizionale a Roma. Cinque serate di musiche, canti e balli popolari. I concerti si terranno a Roma al Teatro Italia dal 7 al 9 dicembre, nella Chiesa di San Nicola a Riofreddo domenica 10 dicembre e nella Basilica di San Crisogono lunedì 11 dicembre 2023; si volerà dalla Grecia all’Iran, dal Libano alla Corsica, passando dal Friuli e dalla Sardegna fino ad arrivare alla Bulgaria, un viaggio entusiasmante ideato e realizzato da Errichetta Underground in collaborazione con Officina delle Culture aps.

Finanziato dal Fnsv del Ministero della Cultura Italiano tra i festival di musica contemporanea e d’autore, Errichetta Festival è sostenuto anche da Ismeo Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente.

Tra tradizione e innovazione il progetto artistico dell’Errichetta Festival propone riscritture della musica popolare, per portare al pubblico creazioni originali basate su suoni, strumenti e danze, creando ponti di incontro tra culture solo apparentemente distanti.

La programmazione è il frutto di una sintesi tra musicisti italiani e internazionali di alta rilevanza artistica e giovani ensemble emergenti che presentano in anteprima creazioni originali.

Il gruppo Toranj Special Project che suonerà in questa occasione, con quattro musicisti in arrivo dall’Iran, si amplia a partire dall’omonimo quartetto, formazione ibrida che nasce dall’incontro tra due musicisti iraniani e due italiani per presentare brani di musica classica persiana dove la composizione e l’improvvisazione si basano sul sistema del Radif, corpus formale/melodico tramandato oralmente, e trascritto poi nel XIX secolo.

Dalla Corsica la musica barocca di Camerata Figarella, composta da giovani virtuosi di musica classica e barocca provenienti dalle più prestigiose formazioni orchestrali europee.

Importante approfondimento quest’anno è dedicato alla polifonia. Sarà presente il Coro femminile dell’Accademia di Arti Tradizionali Bulgara di Shiroka Laka, guidato dal maestro Gancho Gavazov, che imprime alla coralità femminile bulgara una profonda spinta innovativa.

La formazione Tenores di Orosei, attraverso una sapiente rielaborazione del canto a “Cuncordu”, forma polifonica sarda eletta patrimonio Unesco, mescola composizioni originali a canti popolari in una sintesi illuminante.

Il progetto Anutis parte dalla composizione Cantata per Pier Paolo Pasolini di Giovanna Marini, che viene reinterpretata da Laura Giavon, Juliana Azevedo, Alba Nacinovich, Caterina De Biaggio, affondando le radici nel Friuli, terra di origine di Pasolini.

Evgenios Voulgaris, interprete della musica bizantina e ottomana, insieme a Fausto Sierakowski, Ilias Mantikos, Alexandros Rizopoulosdarà vita a Tra le Zurne e i daouli che in un concerto esplosivo fatto di danze e canzoni farà apprezzare la musica greca tradizionale. Il duo composto da Salvatore Morra, etnomusicologo e suonatore di oud, e Marzouk Mejri, polistrumentista tunisino, incentra la sua ricerca sul repertorio arabo del mālūf, musica urbana di origine arabo-andalusa.

Nell’edizione 2023 sono state ideate le seguenti creazioni originali:

– Roma – Beirut Connection prima assoluta della suite del gruppo composto da Federico Pascucci, Firas Andary, Farah Kaddour, Samah Boulmona, Ali Hout, Iacopo Schiavo, Marco Zenini

– Maluf Movement – prima assoluta della composizione del duo formato da Salvatore Morra e Marzouk Mejri.

– Anutis la nuova cantata per Pier Paolo Pasolini prima assoluta della riedizione dell’opera di Giovanna Marini.

– Visionary Akwaba Ensemble prima assoluta della suite composta da Edoardo Petretti e arrangiata insieme a Marco Zenini, Alessandro Butera, Francesco De Rubeis. L’Ensemble nasce dall’incontro di musicisti provenienti dal jazz, dalla musica classica e di ricerca e si pone l’obiettivo di approfondire i legami tra la tradizione africana e la contaminazione che essa ha contribuito a sviluppare con l’incontro del folklore delle Americhe e della musica colta Europea.

Ultimo set di sabato al Teatro Italia è con Errichetta Underground. Errichetta è uno spirito, una forza che aleggia sul festival così come su ogni performance del gruppo. Dal motto originario della band “play with joy or do not play” poco è cambiato: la musica è l’occasione per rifondare una comunità di cui sono parte indissolubile musicisti e pubblico. Per questo Errichetta è un’entità organica che è cresciuta negli anni incorporando le esperienze di musicisti girovaghi, ridisegnando una geografia che si muove tra Corsica, Grecia, Turchia, Romania, Macedonia, Portogallo, Olanda, Francia, Germania, Austria e Stati Uniti.

Il programma di spettacolo dal vivo è accompagnato da tre seminari gratuiti che si terranno al Teatro Italia in collaborazione con Ismeo. 

Giovedì 7 dicembre Hosna Parsa introduce i diversi stili musicali iraniani, con un approfondimento del Radif e una panoramica sui diversi strumenti musicali.

Venerdì 8 dicembre Evgenios Voulgaris uno dei più rinomati pedagoghi nell’ambito della musica modale, trasmette con passione le sue conoscenze del Rebetiko e del Maqam Ottomano.

Sabato 9 dicembre i libanesi Farah Kaddour e Firas Andari, con l’intervento di altri musicisti libanesi che compongono l’ensemble ospite del festival esamineranno le tradizioni musicali arabe levantine: maqam, una lingua con molti dialetti.

La partecipazione ai seminari è gratuita prenotandosi a workshops.errichettafestival@gmail.com

I LUOGHI

TEATRO ITALIA – Via Bari 18, Roma

BASILICA DI SAN CRISOGONO – Piazza Sidney Sonnino 44, Roma

CHIESA DI SAN NICOLA – Piazza San Nicola Riofreddo (RM)

https://www.errichettafestival.com/

https://www.facebook.com/errichettafestival

errichettafestival@gmail.com

INGRESSO BIGLIETTI AL TEATRO ITALIA

15 € GIORNALIERO, 35 € ABBONAMENTO 3 GG

Prevendita su Dice al seguente link

https://link.dice.fm/Errichettafestivalxii

PROGRAMMA DETTAGLIATO DEI LIVE

Errichetta Festival XII

7 dicembre 2023 – Roma, Teatro Italia Via Bari 18

Ore 20.30

Maluf System (Salvatore Morra & Marzouk Mejri) – Musica urbana arabo-andalusa

Anutis – Musica popolare italiana dal Friuli alla Sicilia, dalla Sardegna al Lazio

Edoardo Petretti & Visionary Akwaba – dalla tradizione africana al folk delle Americhe

8 dicembre 2023 – Roma, Teatro Italia Via Bari 18

Ore 20.30

Toranj Special Project – dalla musica classica persiana alle nuove sonorità del Medio Oriente

Coro femminile dell’Accademia nazionale bulgara di Shiroka Laka – Polifonia femminile bulgara

Roma-Beirut Connection (Federico Pascucci e Samah Boulmona) – incontro in musica tra Italia e Libano

9 dicembre 2023 – Roma, Teatro Italia Via Bari 18

Ore 20.30

Tenores di Orosei Antoni Miliatra – canto a tenore dalla Sardegna

Le zurne e i dadouli. Danza e canzoni da Istanbul e Pireo – musiche tradizionali dell’Asia Minore

Errichetta Underground – musiche balcaniche, mediorientali e molto altro

10 dicembre – Riofreddo (RM) Chiesa di San Nicola, Piazza San Nicola

Ore 15.00

Camerata Figarella “Partita di ballu” Musica tradizionale dalla Corsica e repertorio del 600′ Italiano

Tenores di Orosei Antoni Miliatra – canto a tenore dalla Sardegna

11 dicembre – Roma, Basilica di San Crisogono Piazza Sidney Sonnino, 44

Ore 20.30

Camerata Figarella “Partita di ballu” Musica tradizionale dalla Corsica e repertorio del 600′ Italiano

UFFICIO STAMPA ERRICHETTA FESTIVAL

CARLA ROMANA ANTOLINI 3939929813 crantolini@gmail.com

BENEDETTA BOGGIO 3332062996 benedetta.bo@gmail.com

Incontri con il cinema buddhista 2023

Dal 13 al 15 ottobre 2023 al Nuovo Cinema Aquila, al Pigneto la Fondazione Maitreya Istituto di cultura buddhista e Asiatica Film Festival (JCI), con il sostegno dell’otto per mille dell’Unione Buddhista Italiana presentano la seconda edizione di  INCONTRI CON IL CINEMA BUDDHISTA, dove in tre giorni si potranno vedere  gratuitamente 13 film provenienti da Birmania, Cina, Cambogia, Francia, Finlandia, Giappone, Hong Kong, Italia, Malawi, Nepal e Thailandia che presentano il buddismo come religione, disciplina, filosofia, teologia, mitologia, tradizione pittorica e letteraria  tra documentari, fiction e corti selezionati.

Dopo il successo della prima edizione la rassegna continua a promuovere la cultura cinematografica mondiale ispirata al sentiero tracciato dal Buddha, la cui non-violenza affonda le sue radici nella coscienza religiosa dell’uomo. Nella versione appena restaurata in 4K in programma il film più pacifista sul conflitto mondiale: “L’arpa Birmana” diretto dal maestro Kon Ichikawa, il “Frank Capra nipponico”. Nominato nel 1956 all’Oscar come miglior film straniero. “L’arpa birmana” è un’opera magistrale, contro l’angoscia, l’irrazionalità e l’insensatezza della guerra che mostra il potere di chi, senza paura, incarna la pace.

In “Karmalink” di Jake Watchel un ragazzino di Phnom Penh con i suoi amici tra l’uso dell’intelligenza artificiale, sogni di una vita passata e nanotecnologia trasforma la città cambogiana in un luogo dove scienza e metafisica si intersecano; “Dark Red Forest” di Jin Huaquing porta gli spettatori in un’area estrema nel vasto altopiano del Tibet, dove si svolge nei pressi del Monastero Yarchen l’annuale ritiro di migliaia di monache buddiste tibetane, nei cento giorni più freddi dell’anno. Ancora più in alto degli altopiani inesplorati tibetani, tra cielo e terra, un fotografo e un romanziere si confrontano in una maestosa esplorazione in “The Velvet Qeen” di Marie Amiguet e Vincent Munier. In questo luogo spettacolare, nel santuario del leopardo delle nevi, ogni immagine preziosa può trasmettere emozioni e incontri inaspettati: nelle valli e sulle alte cime della montagna dove vige la lealtà spontanea dei duelli del mondo animale.

Storicamente, i monaci buddhisti in India facevano del camminare una parte cruciale della loro pratica quotidiana, rimanendo consapevoli passo dopo passo. “Camminare come Buddha” è una forma di meditazione diffusa anche nel buddismo zen giapponese e coreano. Nel cammino alla ricerca di un maestro eremita, in “The Mountain Path” un giovane appassionato, il regista Edward Burger, incontra monaci, tra le montagne cinesi, apparentemente lontani dal mondo, ma quotidianamente con i piedi sulla terra: la loro saggezza è trasmessa attraverso la pratica della cura del pianeta.                                       

Tra i più famosi e acclamati registi artisti taiwanesi, Tsai Ming Liang con “Walker”, prodotto dall’Hong Kong International Film Festival, fa camminare a capo chino un monaco buddista in meditazione nella metropoli di Hong Kong; i suoi movimenti lentissimi, performativi e imperturbabili nella frenesia della metropoli costituiscono un contrappunto ipnotico. La tunica rossa indossata e agita dall’attore Lee Kang-sheng è una sorta di meditazione camminata, di teatro, di esperienza visuale cinematografica non-narrativa a cui Tsai Ming Liang lavora da decenni.

In “Tukdam: between worlds” Donagh Coleman indaga la soglia della morte in meditazione  che ibrida la vita e la morte a un livello senza precedenti. I buddisti tibetani chiamano tukdam quando i meditatori esperti muoiono in modo consapevolmente controllato. Sebbene siano morti secondo i nostri standard biomedici, spesso rimangono seduti in meditazione, senza cambiamenti fisici e senza decomporsi per giorni. Il fenomeno è documentato in una prospettiva scientifica: inspiegabile per i neuro-scienziati, da indagare per il Dalai Lama, con una serie di dialoghi tra esperti e tradizioni nel tentativo di svelare il mistero del tukdam tibetano.

Ambientato e girato in un remoto monastero nello Stato Shan, in una guerra decennale contro il governo autoritario militare del Myanmar, “Golden Kingdom” ha per protagonisti quattro orfani, giovanissimi monaci novizi, lasciati soli alle prese con la foresta e i suoi fenomeni magici nonché con eventi intrecciati alla politica e storia del Myanmar. Il lungometraggio è stato il primo girato nel breve periodo di riapertura del paese.

Di autoritarismo e orfani ci racconta anche “Buddha in Africa” di Nichole Schafer, dove un adolescente malawiano si trova diviso tra le radici africane e l’educazione cinese autoritaria imposta nell’orfanatrofio. Nel contesto dell’espansione della Cina sul continente, “Buddha in Africa” offre le stridenti contraddizioni sulla visione del futuro dei giovani africani divisi tra due culture, due identità.

Di adolescenti nepalesi e della loro gioiosa band confinata su un autobus abbandonato tra le montagne himalayane ci racconta “The Silent Echo”, del regista Suman Sen. “Yomigaeru”,di Alessandro Trapani,è la testimonianza in presa diretta di un viaggio di un musicista jazz dall’Ilva di Taranto a Fukushima, colpita dallo tsunami e dal disastro della centrale nucleare; uno scambio tra la musica di un contrabbasso e le storie che gli abitanti di una natura contaminata offrono al musicista.

Prodotto e girato in Thailandia, Angulimala” è la storia diun personaggio reso folle dalla meditazione per la quale arriva a uccidere chiunque, nell’illusione di alleviare le sofferenze del mondo. Fino all’apparizione, tra luci sfolgoranti, del Buddha che lo conduce alla retta visione. Sorta di thriller psico-furente, l’epico kollosal “Angulimala” verrà proiettato in anteprima nella versione restaurata in 4K.

La tradizione buddista è piena di grandi storie che si adattano bene al cinema, i tre giorni d’incontri seguendo a zig-zag il sentiero del Buddha, vogliono offrire oltre al piacere di un cinema diverso, inedito, presentato sul grande schermo in sala, un viaggio della mente all’insegna della consapevolezza.

Tutte le info sul sito di Asiatica Film Festival

Instagram

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

13, 14 e 15 ottobre 2023

Nuovo Cinema Aquila

Via L’Aquila 66/74 – 00176 Roma RM
Tel. +39 06 45541398
info@cinemaaquila.it

OFFICINA ESTATE 2023

  • pogramma del festival dal 25 agosto al 3 settembre

Alla Biblioteca Laurentina, in collaborazione con il Woman Life Freedom Italy verrà presentata una serata di arte e spettacolo iraniani. Elnaz Yousefi danzatrice classica  persiana e coreografa sarà accompagnata dal vivo da  Hosna Parsa (kamancheh), Vahid Hajihosseini (santur).

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La giornata dedicata all’Iran prevede due eventi. Qui la musica folcloristica persiana eseguita da Barbad Project composto dai fratelli Reza, Hamid e Navid Mohsenipour, ormai noti nel panorama musicale italiano e già presentati con successo da Officina delle Culture, saranno accompagnati dalla splendida voce di Ghazal Rad che esplora il canto folclorico ormai da tempo.

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Il sito del gruppo Barbad Project

In una didattica che promuove la condivisione di saperi e il divertimento, in uno spazio aperto a musicisti di tutte le età e tutti i livelli, il noto percussionista Moustapha Mbengue svelerà le tecniche del tamburo, condividendo con i partecipanti le ritmiche africane e la capacità di suonare insieme divertendosi.

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Officina estate ospita un maestro dell’arte dell’incontro tra culture e amante delle periferie, Moni Ovadia che con i Taraf de Metropulitana proporrà Tzigeuner Lied canti e storie per raccontare il viaggio parallelo di due culture musicali come quella ebraica e quella zingara. Una serata veramente da non perdere con una delle personalità più importanti e conosciute del panorama artistico non solo italiano. Attore, regista, scrittore, compositore, musicista, da sempre impegnato e partecipe nei temi più scottanti della società e della cultura del paese: razzismo, povertà, antisemitismo, tutto affrontato con gli strumenti della grande arte, del grande spettacolo. Il concerto sarà una occasione per conoscere più da vicino la genesi di alcuni canti che ci fanno ridere, pensare, ringraziare il cielo e ballare, senza sosta, al ritmo del virtuosismo dei musicanti gitani.

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Urban Dance Contest nasce come nuovo concept di evento nazionale per promuovere la danza urbana in tutte le sue forme in Italia. Il format, aperto a tutte le ASD, si pone come obiettivo la valorizzazione di tutte le discipline Street (HipHop e Contaminazioni), mettendo al centro della scena le crew, i gruppi di ballerini e il loro lavoro coreografico, i solisti, i freestyler e i breaker, di tutte le età e livello.

L’evento partirà dalle ore 15:00 con masterclass per ogni età e livello, tutte gratuite, condotte da diversi artisti professionisti:

Elena Fanelli, Contemporary ore 15:00

Sunty Del Pomo, Pilates ore 15:45

Flacko Damiani, Krump ore 16:00

Wolly: Dancehall ore 16:30

Sonny Olumati, Hip-Hop e House Dance ore 17:00

le masterclass sfoceranno poi in un contest 1vs1 in cui ci si potrà sfidare mettendo in pratica tutte le conoscenze e mostrando se stessi. La battle di storytellers avrà poi un vincitore che verrà premiato da tre giudici che seguiranno l’intera competizione. Questo fantastico e dinamico evento, che prende il nome di “Raccontaci”, da cui l’idea di portare un contest basato sull’interpretazione personale della danza e dell’arte in generale, filtrate dalle singole persone in modo soggettivo, è a sua volta inserito in un ulteriore evento di segnalazioni letterarie presentato da Riccardo Evangelista, che inizierà alle ore 19:15, nel medesimo piazzale Elsa Morante, con la partecipazione di Giorgia Messa, Alessandro Orofino, Sonny Olumati, Federico Sergio, e in collegamento, il fondatore di segnalazioni letterarie Alberto Raffaelli, di dibattere su letteratura, libri e cultura. L’ingresso e la partecipazione al contest e ad entrambi gli eventi è totalmente gratuito e aperto a chiunque voglia partecipare e respirare un po’ di arte.

Info e iscrizioni all’Urban Dance Contest entro il 25 agosto: iscrizionicontest2023@gmail.com

Info e prenotazioni per l’evento letterario: albertoraf2@gmail.com

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“Io vedo…” è una performance tenuta dalla performer Barbara Lalle che conclude un percorso creativo iniziato il 21 luglio nato dall’idea di dare la possibilità alle persone di fermarsi un attimo prendendosi una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni per dedicarsi del tempo per guardarsi dentro con i loro stessi occhi e descrivere ciò che vedono realmente. Lo spettacolo è accompagnato dall’istallazione sonora di Eugenio Scrivano che attraverso la musica riesce a rendere la sensibilità delle parole delle persone con una profondità tale da entrare nei vostri cuori.

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Ospiti di questa serata saranno i protagonisti del progetto equosolidale “Le Botteghe Del Mondo”, donne e uomini che lottano da tempo per realizzare e promuovere un nuovo tipo di commercio che è possibile realizzare; loro ne sono la prova. Racconteranno una storia che include tante storie: si viaggerà con i protagonisti delle botteghe del mondo, costruttori di ponti con i paesi più svantaggiati e imprenditori per uno sviluppo sostenibile. Si parlerà di valori umani, tra resistenza e lotta, pace tra popoli e culture diverse, natura e rispetto per essa. Non mancherrano però botteghe che mostrenanno il processo di produzione alla base del loro commercio e un’ondata di innovazione che vi farà conoscere tutte le possibili sfide future che continuerà ad affrontare il commercio equo. Alla serata saranno ospiti anche i migranti del centro San Bernardo di Via Laurentina, protagonisti del laboratorio “Black Reality: odio gli indifferenti” che ci accompagneranno con performance a cura di Gianluca Riggi.

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Dal 1 al 3 settembre ospitiamo tre serate di teatro nel festival a cura di Marcello Sambati, intitolate “L’Immaginario Ha Gli Occhi Aperti”.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, ma il continuo: la forma è il limite che appartiene alla lingua dell’immaginazione , che lega insieme le alterità, le differenze, il prima e dopo, il luminoso e l’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile.

Un viaggio in una terra vergine tra foreste di linguaggi e territori che il teatro raramente frequenta e in cui la poesia, la danza e la musica esplorano e vi dimorano.

  • 1 settembre, ore 21:00: Flavio Arcangeli Imposture, Marcello Sambati Floema, Sara Firrarello Pezzi Pezzi;
  • 2 settembre, ore 21:00: Lucia Guarino Pinocch-io, Marcello Sambati Immagine, Elena Rosa Bocca Nuova;
  • 3 settembre, ore 21:00: Melissa Lohman Cifrario, Marcello Sambati Piccole Vite.

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LABORATORI

Si propone un laboratorio intensivo che vuole affrontare il tema dell’indifferenza, che vuole creare interessi culturali ed artistici in luoghi desueti o in gruppi di persone non preparate ad affrontare  simili percorsi: quante cose cambiano intorno a noi anche quotidianamente senza che apparentemente nulla muti nelle nostre vite, ma in realtà meno siamo suscettibili al mutamento più i nostri sensi si pietrificano, diveniamo incapaci di vedere, di sentire, di commuoverci e commuovere.

I prossimi appuntamenti si svolgeranno presso il Centro Sai San Bernardo in via Laurentina, 447.

Il 30 agosto un esito di laboratorio aperto al pubblico sarà in programma presso la Biblioteca Laurentina.

“Io vedo….” è una la performance partecipativa di lunga durata e riprese; un incontro dove si incrociano racconto, autonarrazione, esperienze, suggestioni intorno allo sguardo di chi parteciperà.

Barbara Lalle (performer), Eugenio Scrivano (intervento sonoro e musicale), Michela Becchis e Roberta Melasecca (curatrici)

La città inservibile

La città inservibile. Morfologie indisciplinate, una mostra-progetto a cura di Michela Becchis, realizzata con il contributo e l’organizzazione di Officine delle Culture aps.

Opening giovedì 20 aprile, dalle ore 18,00 alle 21,00

Finissage sabato 13 maggio, dalle 18,00 alle 21,00

La città inservibile è il punto di arrivo di un percorso iniziato un anno fa e che ha visto dialogare in più occasioni 4 artiste e 4 studiose intorno al tema della città e dello spazio urbano. L’incontro fra le diverse sensibilità nell’indagare un “luogo” dalle molte identità, spesso permeato da visioni pregiudiziali, restituisce 4 mostre, molto differenti per medium e immaginari attivati, ciascuna con uno suo spazio definito all’interno di Studio Campo Boario ma tutte allestite in contemporanea: sono percorsi paralleli scaturiti dallo stesso campo di ricerca, frutto di una serie di riflessioni che si sono accavallate nel tempo.

Il risultato è una intensa trama di relazioni che si rimandano l’un l’altra, offrendo un ventaglio di letture della città: sono letture lucide, conflittuali, illuminate da angolazioni impreviste, che criticano e frantumano qualsiasi cornice omologante. Quali corpi attraversano le nostre città? Quale sguardo oltrepassa la paura per elaborare al femminile pratiche di libertà? Come si può costruire uno spazio urbano dove l’inquietudine si trasformi in elemento conoscitivo e il turbamento in dispositivo per far emergere nuove visioni?

Questo dialogo, non usuale e aperto, ha “formato” delle coppie che agiscono insieme in questo arcipelago di esposizioni:

Sonia Andresano con Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice;

Un disordine difficilmente sanabile riempie lo spazio. Un dissesto che compromette l’equilibrio si espande in un sotterraneo romano. Sulla pavimentazione si specchia l’immagine di una risalita, in questa geometria del disagio, un paesaggio riemerge da una buca.

Francesca Balducci con Daniela Angelucci, docente di Estetica;

Le 12 tavole che compongono il lavoro di Balducci rappresentano paesaggi materici inglobati all’interno di figure. Frutto di una pratica di cammino condotta all’interno della città intesa come relazioni e imprevisti e testimonianza delle alterità incontrate, delle emozioni vissute nei luoghi attraversati.

Matilde Cenci con Federica Castelli, docente di Filosofia politica;

Nel suo lavoro fotografico, Cenci costruisce una “città del desiderio” che accoglie elementi naturali e tecnologici con una sua mitologia, un suo passato, suoi abitanti: antichi disegni di cellule diventano le sue mappe e alcune creature alchemiche si presentano come idoli di un luogo urbano che sfugge a ogni binarismo.

Priscilla Pallante con Serena Olcuire, urbanista.

Uno studio preparatorio sulla percezione subliminale nello spazio urbano attraverso modelli, quantitative data, rappresentazioni, artifici. l’Umano e l’Artificiale collaborano ad una riflessione su quanto il pre-giudizio o l’assenza di uno sguardo giudicante possano condurre ad un’alterazione dei dati o, talvolta, alla loro sublimazione.

Il 26 aprile alle 18,00 talk con tutte le protagoniste del progetto.

Il 6 maggio Francesca Balducci e Daniela Angelucci condurranno un laboratorio in cui i partecipanti daranno vita a una personale mappatura di Roma, un’autonarrazione visiva dei luoghi.

La città inservibile, a cura di Michela Becchis.

Studio Campo Boario di Alberto D’Amico, via Campo Boario 4

Orari: dal giovedì al sabato 18,00 – 20,00 o su appuntamento

Info: info@officinadelleculture.org – 3492139838 Evento Facebook

Il Natale più pop della capitale

19 dicembre 2022 h 20.30

SPAZIO ROSSELLINI 

Via della Vasca Navale 58, Roma

Se puoi sognarlo, puoi farlo!

L’Officina delle Culture aps in collaborazione con l’associazione Rosa Shocking, Pindoc e ItaliAllegra tra Spinaceto, Tor de’ Cenci, Vitinia, Castel di Leva, Laurentino e Valco San Paolo anima questo grande territorio periferico di musica e danza fino al 20 dicembre con And suddenly I’m not so alone – e improvvisamente non sono così solo. Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro   –   Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

Il 19  dicembre And suddenly I’m not so alone propone IL CONCERTO DI NATALE PIU’ POP DELLA CAPITALE. Il progetto nasce da un’idea del M° Claudio Zitti, fondatore insieme alla cantante Ina Casalino dell’Associazione ItaliAllegra; noto musicista ha calcato i palchi di tutto il mondo come Pianista/Tastierista di numerosi artisti italiani, fra cui Laura Pausini, Ron, Biagio Antonacci, Sabrina Salerno, Patty Pravo, Mietta, Al Bano e Romina Power, Nicola di Bari e  molti altri. Da qualche anno Claudio Zitti è tornato ad insegnare nella scuola pubblica e ha voluto mettere al servizio dei ragazzi la sua esperienza in campo musicale dando vita al Concerto di Natale più pop della capitale. Per realizzare tale progetto ha chiamato i suoi “amici musicisti”, compagni di tanti concerti e tourneé.

Lo spettacolo prevede uno “show musicale” di circa h. 2,00  nel quale verranno eseguite le canzoni più famose legate al Natale……. e non solo! 

Ospiti della serata insieme agli allievi e alle allieve musiciste di Claudio e Ina saranno Sabrina Marciano, protagonista femminile del Musical di successo Mamma Mia, Marco Boni che ha rappresentato l’Italia allo Junior Eurovision Song Contest 2018, Ernesto Schinella ex bambino prodigio, ha esordito nel programma “Ti lascio una canzone” condotta da Antonella Clerici, la giovane artista Sarah Jane Olog, il giovane cantautore Joao Ratini, Nicolò D’Angelo il crooner romano, leader della grande Orchestra The Unforgetable, che parallelamente porta avanti un progetto importante di Musicoterapia a sostegno dei bambini autistici, Guido Trotto attivo nel panorama del pianobar romano, l’attrice di teatro Giorgia Palmucci, l’attore – cabarettista Gianfranco Phino.

Tutti saranno accompagnati dalla Christmas WonderBand diretta dal M° Claudio Zitti così formata: alla chitarra Stefano Antonelli, alla batteria Salvatore Leggieri, al basso Francesco Puglisi, al sassofono Alessandro Tomei, al pianoforte Morgan Zitti…e come ogni anno, non mancheranno le sorprese.

SPAZIO ROSSELLINI Via della vasca Navale, 58
Biglietti 15,00 € ridotti 10 € Prevendita su Dice.fm
Info officinadelleculture.org info@officinadelleculture.org

La MeJO Orchestra allo Spazio Rossellini

LA MEJO ORCHESTRA. METROPOLITAN JAZZ ORCHESTRA

DIRETTORE: Antonello Sorrentino

OSPITE: Francesco Lento

ARRANGIATORI

Francesco Spinazza, Marco Battigelli, Leonardo Pruneti, Gerardo Pepe, Emanuele Guarnieri, Antonello Sorrentino, Vittorio Solimene, Giacomo Serino

TROMBE

Matteo Costanzi, Iacopo Teolis, Tiziano Ruggeri, Giacomo Serino

   SASSOFONI

Simone Alessandrini, Gabriel Marciano, Federico Pascucci, Filippo Bianchini, Federico D’Angelo

TROMBONI

Edward Arosemena, Andrea Serino, Andrea Angeloni, Stefano Coccia

Vittorio Solimene – Piano

Giulio Scianatico – Contrabbasso

Valerio Vantaggio – Batteria

L’Officina delle Culture aps in collaborazione con l’associazione Rosa Shocking, Pindoc e ItaliAllegra tra Spinaceto, Tor de’ Cenci, Vitinia, Castel di Leva, Laurentino e Valco San Paolo anima questo grande territorio periferico di musica e danza fino al 20 dicembre con And suddenly I’m not so alone – e improvvisamente non sono così solo. Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro   –   Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

Il 20 dicembre And suddenly I’m not so alone propone la MeJO Metropolitan Jazz Orchestra in concerto, un ensemble di musicisti e arrangiatori giovanissimi e molto talentuosi che ospitano in questo concerto Francesco Lento che suona Cedar Walton

La MeJO (Metropolitan Jazz Orchestra), nata da un’idea di Giacomo Serino e Iacopo Teolis, è una big band di sedici elementi composta da alcuni dei migliori solisti Jazz attivi nel panorama musicale romano e nazionale. La caratteristica della MeJO è la collaborazione con ospiti e direttori differenti all’incirca ogni quadrimestre, aggiornando il proprio repertorio e arricchendo così la propria esperienza e identità musicale.

Un’orchestra ‘dal basso’, dunque, che ha come ulteriore linea guida quella di commissionare gli arrangiamenti ai giovani compositori e arrangiatori italiani, così da potere suonare le loro opere altrimenti silenti.  In un solo anno di attività le collaborazioni sono state con Antonello Sorrentino, disco in uscita nel 2023, Giovanni Amato, concerto al RomArt Factory, con Peppe Servillo, Costanza Alegiani, Marco Tiso e Gianluigi Giannatempo alla Casa Del Jazz.

SPAZIO ROSSELLINI
Via della vasca Navale, 58
Biglietti 15,00 € ridotti 10 € Prevendita su Dice.fm
Info officinadelleculture.org 

info@officinadelleculture.org

Ans suddenly I’m not so alone – Spazio Rossellini

Contro l’individualismo e la solitudine And suddenly I’m not so alone – e improvvisamente non sono così solo – propone di coltivare le relazioni di una comunità, offre l’importante opportunità di animare diverse periferie confinanti dove lo spettacolo dal vivo ha difficoltà ad entrare come strumento aggregativo per mancanza di spazi e offerta culturale.

L’Officina delle Culture aps in collaborazione con l’associazione Rosa Shocking, Pindoc e ItaliAllegra tra Spinaceto, Tor de’ Cenci, Vitinia, Castel di Leva, Laurentino e Valco San Paolo anima questo grande territorio periferico di musica e danza fino al 21 dicembre. Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro   –   Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

Dal 25 al 27 novembre allo Spazio Rossellini proposti 2 concerti e 2 spettacoli di danza contemporanea.

Venerdì 25 novembre, ore 21.00 nella giornata dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, sul palco del Rossellini per Donne in jazz sarà una serata dedicata interamente alle più belle canzoni d’amore di jazz americano e italiano cantate da donne per le donne. Brani come Sophisticated Lady, The man I love, Love, Summertime, The Girl from Ipanema, 4 Marzo e molte altre. Ci saranno letture di donne per le donne, testimonianza di violenza subita e dalla quale ci si è rialzati, le canzoni di lotta per la pace di Miriam Makeba e le poesia di Wislawa Szimborska lette da Sabrina Knaflitz. Le musiciste rispondono in musica alla voglia di pace e di musica di qualità e non violenta.

Partecipano Nicky Nicolai, Tasha Rodrigues, Lucia Filaci, Elisabetta Serio, Fabiana Rosciglione, Giulia Salsone, Andrea Rea, Daniele Sorrentino, Luigi Del Prete e con la partecipazione straordinaria di Stefano Di Battista.

Ingresso 15 € Prevendita su Dice

Sabato 26 novembre, ore 22.oo Rome in calling riunisce in un nuovo progetto elettronico, Martux_m produttore e performer elettronico, Dj Baro produttore, disc jockey, beatmaker, e P41 producer e performer elettronico, tre riferimenti del movimento underground capitolino. I tre artisti daranno vita ad una serata molteplice e policroma del linguaggio musicale elettronico. Una ripartenza dell’intrattenimento sociale che sceglie un linguaggio musicale universale che vada oltre le superficiali distinzioni di genere.

La matrice contemporanea attraversa il funk, la computer music e i ritmi serrati ed ipnotici della techno nordeuropea trovando un minimo comune denominatore nel beat o nel bit come unità in grado di esprimere un ritmo o un’informazione digitalizzata.

Rome is calling attraverso le performance di questi tre artisti rappresentativi della scena romana, offre con i loro differenti stili, un messaggio musicale articolato del sound elettrocapitolino, che si apre verso “grafie” elettroniche, dove immagini e suoni delineano un quadro completo dello stato attuale dell’arte elettronica internazionale.

I tre artisti attraverso le loro performance commissionate appositamente per la serata di Rome is Calling, garantiranno un programma di ascolto esclusivo, al quale non si può mancare, o meglio dire: al quale non si può non rispondere.

Ingresso 15 € Prevendita su Dice

Domenica 27 novembre in programma due spettacoli di danza contemporanea: “Broke the ice and saw the eclipse”, di Giovanna Velardi ore 18.00 e Canto Pop di e con Fabio Ciccalè.

BROKE THE ICE AND SAW THE ECLIPSE

𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗽𝘁 G𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗮 V𝗲𝗹𝗮𝗿𝗱𝗶

coreografia Giovanna Velardi

interpreti Giovanna Velardi e Federico Brugnone costumi Dora Argento

coordinamento progetto drammaturgia Roberta Nicolai consulenza registica Luciano Colavero

consulenza drammaturgica Andrea Milano, Matteo Finamore organizzazione Danila Blasi

comunicazione Benedetta Boggio una produzione PinDoc

con il sostegno di MiC e Regione Siciliana

con la collaborazione di Triangolo Scaleno/Festival Teatri di Vetro, Rosa Shocking/Festival Tendance, Armunia/Festival Inequilibrio, Spazio Franco

Matteo Finamore e Andrea Milano sono stati selezionati per il presente progetto tra i partecipanti a “Esercizi di Regia 2019”.

si ringrazia La Vicaria, casa della compagnia Sud Costa Occidentale

Un lui e una lei. Una lotta. Inizio o fine di una crisi? Turbolenza di un inizio d’amore o ultimi colpi di una fine? La luna accompagna l’attesa di lei, lui spolvera la memoria, ripensando in maniera ossessiva a che cosa ha portato alla crisi. Ragliante lei, eclissato lui, che insiste nella sua mascherata. Si fa buio spesso, è crisi. L’incontro tra un uomo e una donna, che come due corpi celesti gravitano l’uno nell’orbita dell’altro, fino a scontrarsi per generare la più grande esplosione di luce, l’apocalisse. Il racconto di un cambio di stato, di come l’incontro può trasformarsi in scontro, di come il ghiaccio può diventare acqua o vapore e tornare ghiaccio. Rompere il ghiaccio, far sì che mai più si ricomponga non è una cosa semplice da realizzare. Come cambiare il punto di vista? Come arrivare a un vis-à-vis senza occhiali?

CANTO POP

di e con Fabio Ciccalè

luci Danila Blasi

consulenza musicale e montaggio Dixie Ramone, Wolfman Bob una produzione PinDoc

con il contributo di MiC e Regione Siciliana con il sostegno di San Lo’- Roma

grazie a Roberta Nicolai

tappeto sonoro per solo danzato

Quale canzone ha segnato la tua infanzia? Quale canzone ha segnato la tua adolescenza? Quale canzone associ al tuo primo amore?

Quale canzone consideri un capolavoro assoluto? Quale canzone non vorresti mai riascoltare?

Quale canzone canti spesso sotto la doccia?

Canto Pop parte da queste semplici domande per arrivare ad una composizione uditiva e visiva che si colloca tra teatrodanza e avanspettacolo. La pièce è costruita su un tappeto sonoro di musiche e parole che hanno segnato la storia della canzone sul quale il protagonista propone un carosello di danze ironiche, grottesche, sensuali, romantiche, didascaliche, accomunate dalla voglia di provocare stupore e epifania.

Il progetto abita la periferia da Spinaceto (Casa9) a Vitinia (Vitinia Sporting Club), da Tor de’ Cenci (Centro Anziani Aldo Serafinelli) a Castel di Leva (La Nuova Arca), dal Laurentino (Atlantico Live e Biblioteca Laurentina) e Valco San Paolo (Spazio Rossellini).

SPAZIO ROSSELLINI

Via della vasca Navale, 58

Biglietti jazz ed elettronica 15,00 €

Danza contemporanea 10,00 € a spettacolo, 15,00 per entrambi

Prevendita su Dice.fm

Info www,officinadelleculture.org

info@officinadelleculture.org

Officina Estate 2022

Dall’11 al 18 settembre nell’Arena della Biblioteca Laurentina l’associazione Officina delle Culture presenta la quarta edizione di Officina Estate, programma di musica, teatro, danza e arte realizzato in collaborazione con Biblioteca Laurentina, e la Consulta della Cultura del Municipio Roma IX. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana  2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

L’Officina delle Culture, associazione di promozione sociale che contro l’indifferenza e i facili odi propone l’incontro e l’approfondimento, torna a proporre Officina Estate, festival di teatro, musica, danza, mostre, laboratori e performance presentata a Spinaceto per le prime annualità.

Quest’anno il festival si trasferisce alla Biblioteca Laurentina e si inaugura domenica 11 settembre con una giornata dedicata al commercio equosolidale che già nel titolo ci ricorda che In un mondo che cambia il commercio equo resta una risposta, la performance Pandemic Violence di Monica Pirone dedicata a tutte le donne che vorranno condividere una pagina del loro diario scritta durante il lockdown e una festa di ritmi e suoni africani con i Tam Tam Morola e la danza acrobatica del Grupo Kulumba da Madrid.

La musica in programma ci porterà in diversi mondi, partendo dal territorio sotto il raccordo anulare fino alla Persia. Sono in programma i concerti degli Undergra (lunedì 11 settembre), di Martux_M e Kaleidoscope che in Ubuntronix celebrano l’incontro tra l’elettronica e la musica africana dei Kaleidoscope: in questa serata si propone la celebrazione dell’incontro e del rispetto reciproco. la parola ubuntu vuol dire in lingua bantu “Io sono perché noi siamo” ed in questo spericolato incontro tra elettronica e ritmi africani, tra estetica ed etica del rispetto reciproco, tra memoria e futuro. la musica africana incontra l’elettronica dando vita a UbuntroniX (16 settembre). Infine la Balkan Lab Orchestra di Federico Pascucci (17 settembre) e del gruppo Barbad formato dai fratelli iraniani Mohsenipour (18 settembre).

Il teatro in programma è quello di Teatro Prisma che ci racconta de La cittadina vaticana Emanuela Orlandi spettacolo mai presentato a Roma, scritto e diretto da Giovanni Gentile ed interpretato da Barbara Grilli (13 settembre). Il teatro sarà protagonista anche con il maestro Marcello Sambati, regista e poeta nonché attore che qui si dedica proprio al corpo del performer ne l’Atlante dell’attore immaginario, dove si celebra il moto vitale come  tempesta che travolge, partecipando al corpo ciclonico della terra. (14 settembre). E come nelle passate edizioni anche in questa Officina Estate non poteva mancare un Red Reading di Tamara Bartolini e Michele Baronio che presentano qui RedReading #6 Come fratelli e sorelle_vite profughe, esistenze      partigiane dai libri: “Timira_romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed.Einaudi) e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed.Iacobelli).

Officina Estate ospita il debutto dello spettacolo Lettere per la notte di San Lorenzo scritto e diretto da Gianluca Riggi su Pier Paolo Pasolini con lo stesso Riggi e i danzatori Riccardo Cananiello e Mattia Carlucci.

In programma anche laboratori di Hip Hop con Sonny Olumati e Jean Hilaire Juru, divisi per fasce d’età, i laboratori di percussioni e danza africana condotti dai Tam Tam Morola, la mostra proposta da Fotografi Senza Frontiere, il laboratorio di Lab Sound Designer proposto dal centro sociale Auro e Marco e l’azione collettiva Mater Naturae condotta da Monica Pirone.

Dall’11 al 18 settembre

Biblioteca Laurentina | Piazza Elsa Morante

INGRESSO LIBERO

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI info@officinadelleculture.org

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PROGRAMMA

DALL 11 AL 18 SETTEMBRE 

BIBLIOTECA LAURENTINA – ARENA ELSA MORANTE

Domenica 11 settembre, ore 17.00

IN UN MONDO CHE CAMBIA

il commercio equo resta una risposta

a cura di Gabriella d’Amico, rappresentanti di Botteghe del Mondo e testimoni di diverse botteghe.

Per inaugurare Officina Estate 2022 proponiamo un aperitivo biologico ed equosolidale accompagnato dalla narrazione dei protagonisti dei progetti di commercio equosolidale: la storia di resistenza dei piccoli produttori del Chiapas, che uniscono i due continenti da oltre 20 anni e vedono crescere le comunità, grazie al prefinanziamento del caffè equosolidale Tatawelo.

La storia di Antonia che dalla Bolivia lotta con una comunità di donne per realizzare quella che diventerà una cooperativa di maglieria in alpaca, che oggi vendiamo nelle botteghe del commercio equo di tutta Italia. Tra testimonianze e video si presentano storie di valori, di resistenza e di pace tra i popoli e la natura. E’ proprio grazie al prezioso lavoro delle botteghe del mondo sui territori possiamo scegliere questi prodotti equo solidali e contribuire al cambiamento dell’economia.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

domenica 11 settembre, ore 18.30

PANDEMIC VIOLENCE. DIARIO DELLA PANDEMIA

di Monica Pirone

a cura di Michela Becchis

La performance si propone di ritagliare all’interno delle giornate organizzate con eventi culturali e con diversi appuntamenti di differente espressione artistica, un momento di stacco  che richiede la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, l’invito a portare una pagina di diario riferita al periodo del lockdown e dei mesi a seguire. La pagina di diario potrà essere realizzata anche appositamente per l’evento, purché sia frutto di pensieri e riflessioni che solitamente vengono custoditi nelle pagine di diario privato. Un momento di verità che è particolarmente indirizzato alle donne che in molti casi stanno pagando il conto più alto di questa crisi e alle quali ancora una volta è richiesto lo sforzo maggiore per uscire da questo momento, sia all’interno del nucleo famigliare che in maniera più estesa nel campo lavorativo e nella società in genere. Sarà data lettura di un diario appositamente scritto con azioni performative che sottolineino i momenti più emotivi di queste pagine.

Un rituale collettivo importante, dopo la profonda crisi e le naturali ansie che anche questi tempi di guerra contribuiscono ad acuire, creando al momento, gravi incertezze in noi tutte.

“Sullo sfondo di un grande dramma collettivo che è l’inizio, ovvero la fase uno della Pandemia da Coronavirus ed il conseguente Lockdown, si consuma un dramma ben più radicato ed antico che è la violenza nella sua espressione estrema ed irrecuperabile, nell’ambito famigliare. Tale azione riesce addirittura a mettere sullo sfondo del racconto le conseguenze del Covid 19…”

Leggeremo insieme un diario di una donna qualunque che ha avuto la sfortuna di trascorrere quel periodo con un uomo “sbagliato” e che proprio nell’isolamento ha dato il peggio che un essere umano possa dare. Abbiamo però bisogno della testimonianza di tante donne, qualunque essa sia.

Scrivendo alla mail info@officinadelleculture.org si può inviare una pagina che ogni donna potrà leggere in prima persona, o inviare da uno a tre scatti indicativi di come si è trascorso questo periodo.

L’artista Monica Pirone leggerà il diario Pandemic Violence- Diario di una Pandemia  con la cura di Michela Becchis e tutte insieme racconteremo attraverso una pagina di un qualsiasi giorno, un pezzo della nostra vita.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

 domenica 11 settembre 2022, ore 21.30

Grupo Kulumba (danza) e Tam Tam Morola (musica)

DATA e ORARIO LUOGO/INDIRIZZO/MUNICIPIO ARENA BIBLIOTECA LAURENTINA

Una festa di danza e musica africana nata dall’incontro tra artisti di origine senegalese della compagnia di danza di Madrid Grupo Kulumba capitanato da Alboury Dabo e dei romani Tam Tam Morola di Moustapha Mbengue. Ne nasce una festa carica di incanto e meraviglia, dove la danza tradizionale e acrobatica offre all’uomo la grande riconciliazione di testa e corpo, di pensiero e istinto, attraverso la liberazione del gesto e l’abbandono al ritmo potente e costante dei tamburi dei Tam Tam Morola. Le danze tradizionali delle cerimonie africane saranno presentate anche negli abiti tradizionali che ci porteranno a rivivere una vera festa africana, dove pubblico di ogni età verrà travolto da una irrefrenabile energia gioiosa.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA mail info@officinadelleculture.org

lunedì 12 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45

mercoledì 14 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45

sabato 17 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45

LABORATORIO HIP HOP

con JEAN HILAIRE JURU (dalle 18.00 alle 19.00)

con SONNY OLUMATI (19.00- 20.45)

WORSHOP DI DANZA HIP HOP per ragazzi dagli 11 ai 15 anni, CON Juru nato a Roma da genitori rwandesi è coreografo, danzatore e videomaker.

WORSHOP DI DANZA HIP HOP per ragazzi dai 16 anni CON SONNY OLUMATI, nato a Roma da genitori nigeriani. Sonny è coreografo, danzatore, insegnante, autore e attivista per le seconde generazioni ed il diritto di cittadinanza.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA mail info@officinadelleculture.org

lunedì 12 settembre, ore 21.00

CONCERTO UNDERGRA

DATA e ORARIO

L

Undergra (Ernesto De Angelis al contrabasso, Francesco Zanotti alla chitarra, Giacomo Tacconi al flauto traverso, Corrado Antonucci alla batteria e la voce di Lorenzo Marchetti). Il gruppo nato nel nono Municipio sotto il Raccordo Anulare, come spiega il nome, torna alla Biblioteca Laurentina, dopo aver suonato per la sua inaugurazione nel 2018.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA mail info@officinadelleculture.org

martedì 13 settembre, ore 18.00

giovedì 15 settembre, ore 18.00

laboratorio percussioni e danza con TAM TAM MOROLA

Laboratorio di percussioni per bambini dalle 18.00 alle 19.00, a cui segue laboratorio di percussioni e danza africana avanzato.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA mail info@officinadelleculture.org

martedì 13 settembre, ore 21

TEATRO PRISMA

La cittadina vaticana Emanuela Orlandi

Scritto e diretto da Giovanni Gentile

con Barbara Grilli

 

Il caso Orlandi è il più grande caso di depistaggio nella storia d’Italia. Emanuela, che è cittadina vaticana in quanto abita nelle mura dello Stato papale e il padre è un impiegato della Santa Sede, viene rapita il 22 giugno del 1983 mentre Papa Giovanni Paolo II è in Polonia per quello che verrà ricordato come il viaggio che frantumò l’Unione Sovietica. Perché la mattina del 23 giugno il Segretario di Stato Vaticano sente il bisogno di “disturbare” Woytila in Polonia per avvisarlo della scomparsa di una ragazzina che può benissimo essere rimasta a dormire fuori con un ragazzo?

Perché è lo stesso Woytila il primo a parlare, durante l’Angelus del 3 Luglio, di rapimento e non di semplice scomparsa?

Perché si crea ad arte la “pista internazionale” depistando fino al 1997 tutta l’indagine? Perché la polizia e i servizi segreti non indagano sulle testimonianze degli amici di Emanuela interrogati i primi giorni dalla scomparsa?

Perché il Vaticano prima ammette che esiste un “dossier Orlandi” poi smentisce categoricamente di possedere carte relative alle indagini?

E poi le tre archiviazioni, la Banda della Magliana, i servizi segreti, la basilica di Sant’Apollinare, la pedofilia, lo IOR.

Perché, perché, perché…

Ma alla fine l’unica domanda che conta rimane una sola: dov’è Emanuela?

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

info@officinadelleculture.org

 mercoledì 14 SETTEMBRE, ore 18.00  – 21.00

LABORATORIO SOUND SYSTEM

di Csoa Auro e Marco

Laboratorio che propone storia e cultura del sound system. Nozioni base di fonia e autocostruzione casse acustiche. Workshop di montaggio, taratura impianto, allestimento consolle e dance hall finale.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info@officinadelleculture.org

 

giovedì 15 settembre, ore 21.00

ATLANTE DELL’ATTORE IMMAGINARIO

di e con Marcello Sambati

L’Atlante dell’attore immaginario è una mappatura del “moto vitale che pervade tutti i viventi, ognuno dei quali è in se stesso integralmente vita, poiché le tre potenze vitali di Aristotele – vegetativa, sensitiva e intellettiva – sono in realtà una sola potenza”. L’attore immaginario, come un Io che li riassume tutti, con la sua ricerca ardente di pratiche organiche, acustiche dell’anima e del corpo moltitudine, si fa parola figura e natura. Io come cosa vivente, come desiderio e come mancanza, che piange di compassione, misericordia, pietà. Legge i segni, ascolta le premonizioni, scioglie e riannoda fili, recita la sua forma, parla e grida, con la testa e il cuore pieni di mondo. Tutto si tiene in un’unica vita, nella stagione di una vita. Vivere è tempesta che travolge, partecipazione al corpo ciclonico della terra

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

venerdì 16 SETTEMBRE, ore 18.00

MOSTRA FOTOGRAFI SENZA FRONTIERE DATA e

 

La filosofia di FSF-onlus si fonda su un’antropologia culturale pragmatica e poggia sulla convinzione che la pratica della fotografia possa rendere la comunicazione più libera e fruibile a coloro che fino ad oggi l’hanno solamente subita. Per far si che in un prossimo futuro essi possano trasformarsi da oggetti a soggetti attivi della comunicazione. Potendo raccontare dal di dentro le proprie storie. Potendo ritrovare la propria identità.

Prevediamo una mostra fotografica realizzata dagli allievi dei corsi di Fotografi Senza Frontiere in collaborazione con Officina delle Culture.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

venerdì 16 settembre, ore 21.00

Lettera per la Notte di San Lorenzo

di Gianluca Riggi, con Gianluca Riggi, Riccardo Cananiello, Mattia Carlucci

Lettera per la notte di San Lorenzo è uno spettacolo che ripercorre la storia d’Italia dal 1922 anno della nascita di Pier Paolo Pasolini, ma anche anno della Marcia su Roma, fino al 1992 anno della pubblicazione del suo romanzo/inchiesta postumo “Petrolio”. Un viaggio di narrazione, immagini, e corpi attraverso la figura del grande intellettuale che è anche un viaggio nelle “cose italiane”, la lunga marcia nera mai interrotta, la strategia della tensione. Il tutto raccontato con sguardo ironico e con l’accompagnamento di due attori danzatori.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

 

venerdì 16 settembre, ore 22.30

CONCERTO UBUNTRONIX

UbuntroniX assorbe il termine africano Ubuntu che esplicita che l’umanità di ciascuno non è semplicemente intrinseca, ma è una qualità che proviene dalla relazione con l’altro. In questa serata si propone la celebrazione dell’incontro e del rispetto reciproco. “Io sono perché noi siamo” vuol dire la parola in lingua bantu ed in questo spericolato incontro tra elettronica e ritmi africani, tra estetica ed etica del rispetto reciproco, memoria e futuro la musica africana incontra l’elettronica dando vita a UbuntroniX.

Martux_M pioniere dell’elettronica sempre in ascolto delle trasformazioni contemporanee, che nei  diversi progetti ha collabora con musicisti come Markus Stockhausen, Danilo Rea, Arto Lindsay, Eivind Aarset, Nils Petter Molvaer, Jon Hassel e Ramin Bahrami, invitato nei maggiori festival internazionali come Sonar (ES), Mutek (CND), RomaEuropa (IT), Dissonanze (IT), Villette-Numerique (FR), e al Lincoln Center di New York qui dialoga con i Kaleidoscope.

L’io non è un soggetto rigido, non è un individuo, cioè un nucleo non divisibile, non modificabile, ma è un dividuo relazionale (definizione dell’antropologa Marilyn Strathern). L’io è ciò che è grazie alla relazione con l’altro, che sia un altro essere umano, un essere vivente animale o vegetale, o anche un essere inanimato. Questo modo di guardare il mondo in cui ognuno deve rendersi conto di non essere individuo singolo, ma di essere un tutt’uno con il kosmos, molto somiglia al viaggio musicale proposto da Martux_M e i Kaleidoscope. L’Ubuntu significa dunque vedere il noi prima dell’io, ma non nel senso occidentale di dare il primato alla comunità e tralasciare l’io, anzi. 

Sabato 17 settembre, ore 21.00

MATER NATURAE

Di Monica Pirone

A cura di Michela Becchis

In quanti libri abbiamo letto di un tesoro nascosto  all’ombra di un albero in un  giardino e in quanti film abbiamo visto la/il  protagonista nascondere in una scatola una lettera una foto o un oggetto prezioso per custodire un segreto, un ricordo, o un valore da potere lasciare ai posteri o per lasciare che la natura stessa diventi una cassaforte che possa proteggere, difendere qualcosa che si vuole preservare?

Il legame forte che c’è tra le donne e la natura, entrambe capaci di creare, generare vita, rinnovare, è un legame che ci rimanda alle nostre origini, che ha un significato profondo, viscerale, archetipale e che segna la nostra vita fin dalla nascita.

Tale legame può essere per noi un conforto, in alcuni momenti della vita può essere un patto che ci può aiutare a superare il momento ed a gettare il nostro cuore oltre l’ostacolo.

La performance MATER NATURAE di Monica Pirone ha la finalità di creare un momento rituale in cui si richiede, a chi vorrà partecipare, di consegnare alla natura un segreto, un pensiero, un ricordo, un affetto, un sentimento che  riteniamo essere davvero prezioso, fino al punto di dovere renderlo tangibile per poterlo consegnare alla natura che se ne faccia custode muta ed affidabile. Rendere ciò concreto, tangibile, attraverso una fotografia, un oggetto, un feticcio, contenuto in una scatola che sarà fornita dall’artista che creerà il contenitore e che accoglierà, per poterlo mettere in sicurezza, questo oggetto che le partecipanti stesse possono sotterrare in una cassapanca con della terra che diverrà lo scrigno e che potrà prendersi cura del loro segreto, creando un patto tra chi parteciperà e la natura stessa. E’ possibile partecipare da protagoniste scrivendo una mail a info@officinadelleculture.org  e comunicare con quale oggetto si vuole partecipare e cosa rappresenta. E’ possibile anche  fotografare e stampare una fotocopia che rappresenta l’oggetto stesso, la performance ha un valore simbolico e sarà lo stesso per il senso stesso dell’azione.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info@officinadelleculture.org

sabato 17 settembre, ore 22.30

CONCERTO BALKAN LAB ORCHESTRA

Da settembre 2019 è nato a Roma un progetto didattico-pratico dedicato alle tradizioni musicali dei Balcani e dell’Asia Minore guidati dal sassofonista e compositore Federico Pascucci. Crocevia di popoli e culture, nei Balcani risiede infatti una tradizione musicale estremamente ricca e variegata, in Italia quasi del tutto ignorata.

Con il progetto Roma Balkan Lab Orchestra si offre un’occasione a tutti coloro che vogliono entrare in contatto e fare esperienza diretta con queste musiche attraverso laboratori collettivi in cui la pratica e la trasmissione orale sono i primi due ingredienti.

I laboratori sono finalizzati a fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per viaggiare autonomamente nel mondo musicale del vicino Est e acquisire le competenze per diventare componenti di un ensemble ispirato alle formazioni tradizionali est europee, dalle fanfare “trubaci” alle orchestre “lautari”, fino ai gruppi dei “panigiri”, le interminabili notti di musica nell’estate delle isole dell’Egeo.

I gruppi lavorano alla costruzione di un repertorio collettivo di musiche tradizionali provenienti dai Balcani, Romania, Turchia, Grecia, Asia Minore e Medio Oriente.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

domenica 18 settembre, ore 18.00

CONCERTO BARBAD

Il progetto musicale Barbad nasce da un’idea di Reza, Hamid e Navid Mohsenipour. I tre fratelli hanno avuto un’importante e intensa attività musicale in Iran, suonando anche nell’Orchestra Sinfonica di Teheran e nell’Orchestra della Televisione Iraniana.

Laureati dapprima al Conservatorio di Teheran, hanno successivamente conseguito una seconda laurea al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e all’Università La Sapienza di Roma, città dove attualmente risiedono.

Il nome del gruppo deriva da Barbad, musicista persiano di epoca sasanide, vissuto durante il regno di Cosroe II, dal 590 al 628 d.C.

Il progetto Barbad ha partecipato a importanti festival musicali in Europa e nel mondo, tra i quali, ad esempio, il “Festival Delta Jazz” in Russia.

Nella cooperazione tra musicisti di varia formazione e di diverse nazionalità ha portato a uno stile che fonde le tradizioni orientali con quelle occidentali, che supera le distanze culturali e definisce una personalità artistica unica. Tutto questo, ovviamente, va sempre di pari passo con l’esecuzione del repertorio tradizionale persiano.

Un lavoro di ricerca innovativo e appassionante, da proporre in tutti i paesi del

mondo a un pubblico raffinato, sensibile all’arte e alla creatività.

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

info@officinadelleculture.org

domenica 18 settembre, ore 21.00

RedReading #6 COME FRATELLI E SORELLE_vite profughe, esistenze partigiane

Di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio

dai libri: “Timira_romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed.Einaudi) e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed.Iacobelli)

“Le storie sono di tutti – nascono da una comunità e alla comunità ritornano – anche quando hanno la forma di un’autobiografia e sembrano appartenere a una persona sola, perché sono le sue memorie, la sua vita com’è il caso di questo romanzo meticcio.” Un omaggio. una performance collettiva che si nutre di parole, suoni, racconti, ricordi e immagini. Una festa per ricordarci da dove veniamo e chi siamo, per dare voce ad una storia che ci appartiene. Apriamo un album di famiglia, troviamo foto che parlano di un fratello e una sorella in cui specchiarci, perderci e ritrovarci. Sfogliando i ricordi di Isabella e Giorgio Marincola, sbirciando dentro quelle vecchie foto ingiallite di “bambini italiani dalla pelle scura”, ritroviamo anche le nostre foto, ci guardiamo e ci riconosciamo, come fossimo fratelli e sorelle sul filo di una frontiera sbarcati per cantare una memoria oltre i confini. “Siamo tutti profughi, senza fissa dimora nell’intrico del mondo. Respinti alla frontiera da un esercito di parole, cerchiamo una storia dove avere rifugio.”

GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org

 

domenica 17 settembre, ore 22.00

CHIUSURA FESTIVAL ED ESITI LABORATORI